Pensiero e materia

Pensiero e materia, riflessioni dall'Agriturismo Pian della Castagna

Pensiero e materia

Può il pensiero influenzare la materia?
Con le mie intenzioni posso modificare la realtà?
Questa e’ la cd “forza dell’intenzione”.
Cerco di ricordare eventi della mia vita che lo possano confermare.
Mi vengono alla mente avvenimenti che ho definito sincronici … quanti di questi sono stati influenzati dalle mie intenzioni?
Forse in questi casi si è trattato più di premonizioni, come il pensare ad una persona ed incontrarla per strada o ricevere una sua telefonata.
Influenzare la realtà con il pensiero appartiene invece alla fisica quantistica che afferma come l’osservatore crea o modifica la realtà.
Che “l’intenzione” possa mettere un ponte tra la fisicità e la spiritualità è un argomento che mi affascina.
Come posso usare il pensiero per cambiare la mia vita e il mondo?
Se la materia che ci circonda e noi stessi siamo energia perché non provare a creare questo collegamento?
Ricordo un film in cui Massimo Troisi chiede ad un oggetto di spostarsi … cosa ti costa ? chiede con quella sua aria sorniona …
Non è certo questo a cui alludo … lascio la levitazione ai monaci tibetani.
Mi accontenterei di intervenire sulla realtà invisibile, su fatti non ancora accaduti e su cui posso interferire.
Mi sono documentato ed ho trovato quello che riporto qui di seguito, opera di Lynne McTaggart, giornalista e scrittrice americana:
“L’intenzione, nel senso di attività mentale efficace, richiede una focalizzazione iniziale del pensiero, seguita da una sorta di abbandono, un lasciar andare tanto il sé quanto il risultato; insomma, l’intenzione, per raggiungere il suo scopo, deve essere privata dell’attaccamento e deve seguire una forte concentrazione di pensiero.
La fisica quantistica, quella che studia la materia a livelli subatomici, è stata molto chiara nel dirci che la materia e fatta di energia e che l’invisibile che ci circonda è energia.
Per ottenere il massimo dell’effetto abbiamo bisogno di scegliere il momento giusto (quando ci sentiamo felici e in forma) e il luogo giusto, abbiamo bisogno di calmare la mente, imparare a focalizzare, collegarci all’oggetto della nostra intenzione e visualizzare l’intenzione come un desiderio che è già stato realizzato.
<<L’intento>> afferma la McTaggart <dovrebbe essere un obiettivo o uno scopo estremamente specifico, che dovreste visualizzare con l’occhio della mente come se si fosse già realizzato mentre siete in uno stato di focalizzazione concentrata e di iperconsapevolezza>. Purtroppo, l’intenzione delle persone non sempre è positiva, allora <ogni volta che siamo assediati dalle più oscure intenzioni, potremmo proteggerci al meglio aggrappandoci al pensiero di ciò che siamo nati per fare> suggerisce la McTaggart, insomma, come aggrapparci alla roccia in attesa che passi l’onda.
Questa roccia e’ la nostra missione nella vita. (n.d.r.) ..,<Questa ricerca ritrae la vita come un unico gigantesco “qui e ora” diffuso, gran parte del quale – passato, presente e futuro – aperto alla nostra influenza in ogni istante. Ma ciò suggerisce l’idea più inquietante di tutte, una volta costruito, un pensiero è acceso per l’eternità>.”
Io adesso so cosa sono nato per fare e questo mi ha guidato per tutta la vita.
Ho spesso seguito l’istinto facendo cose che subito non capivo e che ho capito solo dopo anni.
“L’intenzione” ha sempre guidato le mie azioni.
Ho sbagliato solo quando, con le mie intenzioni, ho creduto di modificare le persone.

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